D’ANNUNZIO – LA VITA COME OPERA D’ARTE

Di Giordano Bruno Guerri

In visita al Vittoriale, per un incontro con Gabriele d’Annunzio, il giornalista Orio Vergani ebbe modo di raccoglierne i pensieri più intimi, relativi a quelli che vengono considerati gli anni del tramonto del Poeta Vate.

Particolarmente toccante, in questo senso, il ricordo di Eleonora Duse che d’Annunzio “sente” ancora fortemente presente fra le sale di quella che è stata la sua ultima dimora, a Gardone Riviera (Brescia).

L’eco di chi fu deve aver accompagnato anche il lungo viaggio che ha portato il Presidente della Fondazione del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri (già autore di svariati volumi storici dedicati a personalità eminenti, incluso il D’Annunzio) a “ripensarne” la vita, donando ai lettori un punto di vista squisitamente nuovo, pur se con venature retrò.

Uno squisito volume, riccamente illustrato, edito da Rizzoli ripercorre le gesta del Poeta, analizzandolo sotto tutte le sfaccettature che lo caratterizzarono, partendo dall’infanzia abruzzese, passando per il periodo romano-bizantino, gli anni napoletani e fiorentini, la fuga nell’amata Francia, le gesta eroiche, fino agli anni della creazione del suo ultimo capolavoro (“di pietre vive”, anziché di pagine), studiato avvalendosi delle competenze dell’architetto Gian Carlo Maroni e dello scultore animaliere Renato Brozzi.

Guerri (definendosi, simpaticamente, “vedova” di d’Annunzio) “apre” nuove porte sull’immaginario dannunziano e ci guida in quella che è stata denominata Riconquista del Vittoriale, al fine di riportare la dimora ai fasti che d’Annunzio immaginò, in vita.

Con una visione totalmente inedita, il Presidente stupisce ancora una volta, lasciando al lettore l’intendo di scoprire di più, in attesa delle tante novità che il Vittoriale riserva ai visitatori, anno dopo anno.

Emanuela Borgatta Dunnett