
Da sempre, Torino offre gioielli inaspettati a chi vuole spingersi al di là delle attrazioni turistiche più gettonate e li offre, anche e soprattutto, agli abitanti della città. In questo excursus che si snoda tra Piazza Savoia e Piazza Santa Giulia, ci spingiamo alla scoperta di due figure di spicco dell’Ottocento piemontese: Tancredi Falletti e Giulia Colbert di Barolo.
I Marchesi – ed in particolare la Colbert – hanno, infatti, rivoluzionato l’assetto delle carceri e delle istituzioni scolastiche non solo dell’epoca, ma con risultati tangibili ancora oggi.
Entrambi provenienti da famiglie nobili (Giulia conosce la tragedia della Rivoluzione Francese, durante l’infanzia), hanno modo di fare la reciproca conoscenza alla Corte di Napoleone e, dopo le nozze, si trasferiscono a Torino nel 1814. A partire da quell’anno inizia il lungo lavoro di riqualificazione delle carceri da parte della Marchesa che provvede a seguire le sue ‘protette’ anche dopo la scarcerazione, costituendo un Rifugio a loro dedicato.
Il loro salotto a Palazzo Barolo, diviene punto di incontro dell’alta nobiltà, ed è proprio dal palazzo che inizia il viaggio alla loro scoperta, toccando diversi poli dedicati. Partiamo da Via Corte d’Appello 20/C dove troviamo il MUSLI, Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia. All’interno del suggestivo Palazzo Barolo, è possibile effettuarne la visita guidata per immergersi totalmente nelle atmosfere ottocentesche, quasi a sentire le voci dei bimbi che hanno studiato su quei banchi di scuola.
Il Museo si snoda su due percorsi di visita: da un lato materiali e arredi originali, tramite i quali grandi e piccini possono toccare con mano un’esperienza scolastica così lontana e diversa dalla loro; dall’altro le splendide sale dedicate al libro per l’infanzia; dalla stampa all’esposizione di libri rari.
Uscendo e proseguendo a piedi, verso Via Cigna, 16 ci troviamo al cospetto di un ampio caseggiato che ospita, invece, l’Opera Barolo e le Figlie di Gesù Buon Pastore. In una suggestiva sala interna è possibile visitare – previo appuntamento – il Museo Giulia di Barolo, dedicato alla Marchesa, con abiti ed oggetti a lei appartenuti, riproduzioni di bozzetti e carteggi.
Procedendo in auto o con mezzi pubblici, raggiungiamo la singolare Piazza Santa Giulia, sulla quale si erge la Chiesa dedicata alla Santa, espressamente voluta dalla Marchesa. Progettata dall’architetto Giovan Battista Ferrante, in stile gotico, la chiesa è dominata dalle statue commemorative dedicate ai marchesi, in un magnifico gioco di chiaroscuri.
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Tornando al MUSLI, segnaliamo la recente inaugurazione della mostra dedicata alle vastissime attività educative seguite da Giulia di Barolo, tra il 1821 ed il 1863, rivolte alle bambine ed alle donne in condizioni disagiate: La Marchesa per la scuola e nella scuola. Giulia di Barolo e le sue attività educative (1821-1863).
La mostra arricchisce due sale del Percorso Scuola del MUSLI, attraverso libri, disegni, quadri e documenti originali, soffermandosi sulla storia delle istituzioni educative fondate dai Barolo, connettendo la loro genesi con la storia della scuola in Piemonte ed in Italia.
Le attività di ricerca sono state effettuate a partire dai materiali conservati presso la Fondazione, attingendo a documenti appartenenti all’Opera Barolo (di cui ricorre il 200° anniversario della fondazione) ed agli archivi delle istituzioni del Distretto tutt’ora esistenti.
Di particolare rilievo la guida alla mostra (disponibile in biglietteria) che permette di ripercorrere l’intera attività dei Marchesi, analizzando le congregazioni religiose da loro fondate, insieme alla cronologia delle Scuole personalmente istituite e seguite da Giulia, accompagnandola alle schede tecniche di tutti gli istituti. Tesoro di valore inestimabile anche per la storiografia piemontese in toto.
Si prosegue con il consueto occhio di riguardo che caratterizza il MUSLI nell’accurata ricerca del ricco materiale iconografico. In questo caso, non mancano ritratti, materiali appartenuti alla Marchesa (superbo un portacarte in velluto verde, posto accanto ad una miniatura di Francesco Gonin, raffigurante Silvio Pellico, fraterno amico dei coniugi).
Imperdibili tre ex voto di pittore anonimo, da ammirare nella loro interezza e da leggersi come un libro, tanti sono i personaggi messi in scena, a sottolineare l’importanza della figura della Barolo.
L’esposizione, dà modo di esplorare il mondo della scuola ai tempi dei Marchesi, ammirando volumi scolastici d’epoca, stampe e manifesti. Impreziosiscono e chiudono l’excursus, una serie di litografie di rara bellezza, usufruibili utilizzando uno squisito mobile a cassettiera o nella versione digitalizzata. Si tratta di rievocazioni di episodi di vita scolastica che ben dialoga con una stampa inglese di fine Settecento e dallo straordinario dipinto The Classroom di Henry Charles Bryant, del 1858.
Emanuela Borgatta Dunnett