
Intervista a Francesca Margorani
Il libro:
Inghilterra, 1799 – Il diciottenne Thomas Martin vive con la famiglia nel piccolo villaggio di Weathdale.
Suo padre Andrew manca da casa da tre anni, da quando ha iniziato a lavorare come domestico presso Rosenhill Castle.
Un giorno inaspettatamente Lady Catherine Wilde, la padrona di Rosenhill Castle, si presenta alla famiglia comunicando una terribile notizia: Andrew è morto, ucciso da una misteriosa belva che si aggira di notte nei pressi del castello. Sconvolto, Thomas decide di prendere il posto di suo padre, per capire cosa gli sia realmente accaduto.
Una volta lì, si rende conto che a Rosenhill Castle ci sono più enigmi di quanti si aspettasse: cos’ha davvero ucciso suo padre? Perché nessuno può entrare nella torre più alta? Cosa si nasconde dietro al divieto di avvicinarsi al roseto che circonda le mura del castello?
Un cozy mystery di “altri tempi” allieta la stagione natalizia di quest’anno. Il segreto di Rosenhill Castle di Francesca Margorani è un romanzo in grado di preservare alti livelli di suspence, pagina dopo pagina.
Abbiamo accolto l’uscita del libro, con una chiacchierata con l’autrice.
Partirei col chiederle maggiori informazioni sulla genesi del romanzo? Com’è nata l’idea e quali sono stati i motivi di un’ambientazione storica così interessante e parte integrante della storia?
Dunque, non c’è una ragione particolare se ho scelto questo periodo. Mi piace molto la storia, soprattutto certi periodi come la Guerra delle Due Rose o La Rivoluzione Francese, ma volevo ambientare questa vicenda in un periodo diverso né troppo antico né troppo moderno.
Leggendo il suo libro, ho colto suggestioni da Daphne du Maurier, Wilkie Collins, Conan Doyle, Hugo… É un’impressione corretta o ritiene siano altre le sue fonti di ispirazione, qualora ve ne siano?
Sì, in parte, ma una delle fonti principali d’ispirazione è stato uno dei miei classici preferiti Jane Eyre di Charlotte Bronte. Invece alcuni personaggi si ispirano, in parte, a figure letterarie che mi hanno particolarmente colpito: Alice Crane è basato sulla Signora Danvers di Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier, mentre Lady Catherine è ispirata, sia nel nome che nel carattere, a Catherine Earnshaw di Cime Tempestose.
Come ha portato avanti la caratterizzazione dei personaggi e le ricerche per la stesura di questo cozy mystery?
Man mano che proseguiva la trama, delineavo anche i profili dei vari personaggi. Alcuni di loro li avevo già in mente, mentre altri personaggi sono nati con il proseguimento della storia, per esempio Ursula Talbot e la famiglia Jones.
I nomi di alcuni personaggi poi sono un omaggio ai miei autori o personaggi letterari che mi hanno affascinata: Jane Wilde porta questo nome sia come richiamo a Jane Eyre sia a Jane Austen, una delle mie scrittrici di classici preferiti, invece il cognome è un omaggio a Oscar Wilde, altro scrittore che mi piace molto. So anche che il suo mutismo e i capelli rossi possono sembrare un richiamo al film Disney La Sirenetta, ma posso assicurare che non è così: quando me ne sono accorta, Jane era già ‘nata’!
Invece i nomi dei padri di Jane e Richard, rispettivamente Henry e Edward sono un riferimento a il Dottor Jekill e Mr. Hyde (Henry Jekill e Edward Hyde), di cui incarnano anche il carattere come l’uno l’opposto dell’altro.
Quali sono, invece, gli scopi del suo ricchissimo blog?
Il mio Blog è nato ancora prima che iniziassi a scrivere storie, al fine di condividere le mie poesie e le recensioni dei romanzi che ho letto e amato di più.
Posso chiederle se sta già lavorando a futuri progetti?
Posso chiederle se sta già lavorando a futuri progetti?
È ancora presto per parlarne, ma diciamo che sto lavorando a qualcosa sebbene di genere diverso.
Emanuela Borgatta Dunnett