
Durante l’estate del 1869, la famiglia dell’anziana Maria Carolina Borbone, Duchessa di Berry, si riunisce al Castello di Brunsee. Da questo momento, il ritrovamento di uno scrigno appartenutole e la comparsa di un misterioso gentiluomo, accompagnano il lettore in un appassionante excursus alla scoperta di Madame. Lo scrigno, infatti, contiene lettere ed oggetti che permettono di ripercorrerne la vita in modo così avvincente, da rendere irresistibile questo breve romanzo scritto da una discendente della nipote Silvia.
Si tratta di Carola Bianco di San Secondo, torinese, la quale da amante della storia dell’Ottocento, ha dato alle stampe un gradevole e prezioso gioiello, grazie al vaglio di una ricca documentazione appartenuta a suo padre.
Nella nostra intervista, ci dà modo di scoprire come si è mossa in questo incredibile lavoro di ricerca, a metà strada tra romanzo storico e biografia romanzata.
- Come si è mossa nella ricerca storica riguardante la sua trisavola? So che ha utilizzato il periodo di lockdown per riordinare la documentazione, raccolta in merito, da suo padre…
Durante il lockdown ho avuto molto tempo a disposizione per concentrarmi. Ho dunque potuto riprendere le ricerche storiche fatte da mio padre (già precedentemente da me trascritte), verificarle ed integrarle con ulteriori ricerche, ma soprattutto mi sono immersa nel “mondo della Duchessa” per inventare una storia e dar vita al racconto di fantasia e al carattere dei diversi protagonisti. Ho cercato di integrare al meglio le vicende storiche reali con la narrazione romanzata usando l’artificio dei due caratteri di stampa: corsivo per la parte storica, rotondo per quella romanzata
- Mescolando elementi storici ad episodi romanzati, quali sono – a suo avviso – i momenti salienti di questa vita ‘conservata in uno scrigno’?
Mi è piaciuto raccontare il confronto tra due generazioni, quella della Duchessa che rappresenta il passato e quella della nipote Silvia Cavriani, la mia trisnonna, che rappresenta un futuro così diverso. Un rapporto affettuoso tra nonna e nipote che fa sì che Maria Carolina apra il suo cuore a Silvia e recuperi i ricordi proprio attraverso i cassetti dello scrigno che si dischiudono uno ad uno svelando il suo passato. Mi è piaciuto raccontare la storia avventurosa della sua vita attraverso gli occhi di lei, signora ormai anziana che riflette e giudica, seppur con benevolenza, le proprie azioni di gioventù.
E poi c’è un grande amore e un mistero che Silvia per la sua giovane età non sarebbe in grado di capire e che resta il segreto tra Madame e la sua fedele governante.
- Nella sua recente intervista con Paola Gribaudo, si è accennato ad un ‘volume di bilanci’. Perché pensa sia corretto definirlo in questo modo?
Non so se si può definire “volume di bilanci” perché è un romanzo a fondo storico, con la narrazione di molte vicende che hanno interessato non solo la Francia, ma tutta l’Europa negli anni tra il 1815 al 1830. Certamente la parte romanzata che si alterna a quella storica, è contaminata dalle mie passioni, dai ricordi di esperienze vissute e di persone incontrate nel mio percorso di vita: così sono nati i personaggi più importanti del racconto dalla governante, al fattore al sacerdote. In questo senso la definizione è calzante, si tratta del mio primo romanzo e scrivere è stato piacevolmente catartico….
- La Duchessa di Berry è stata soggetto d’elezione di svariati dipinti. Quali sono stati i ritrattisti che meglio ne hanno colto l’essenza, secondo lei?
Bellissimo il ritratto di Sir Thomas Lawrence, ripreso in parte nella copertina del libro, che si trova attualmente alla Reggia di Versailles. Da questo ritratto ho preso spunto per la narrazione, in quanto una riproduzione che troneggiava nel salotto di casa mi incuriosiva quando ero bambina. È un ritratto questo, come era usanza dell’epoca, pieno di simboli e colori che rimandano alla personalità della Duchessa e soprattutto al suo impegno politico. Elisabeth Vigée Le Brun, grande ritrattista francese di quegli anni ha invece saputo rappresentarla, in quanto donna, sia con la regalità che la caratterizzava che con la passione che la rendeva speciale, evidenziando magistralmente questi due aspetti della sua personalità.
- La Duchessa è ricordata – altresì – per le sue innegabili doti mecenatesche. Quali pensa siano stati i momenti salienti del suo operato, in questo senso?
Come gran parte delle Dame di Corte anche Maria Carolina si era circondata di artisti di fama internazionale che la ritraevano nella sua regalità e di artisti di Corte che invece si dedicavano a ritrarla in momenti più intimi di vita quotidiana, accompagnata dai figli oppure pronta per una partita di caccia. Spesso questi ritratti venivano realizzati per essere inviati alla sua famiglia lontana che non aveva altri mezzi per essere aggiornata. Molti sono i quadri che la rappresentano anche durante la prigionia e in questo senso si può definire una mecenate. Madame era inoltre una grande appassionata e collezionista di porcellane di varie manifatture europee che aveva portato con se nei vari spostamenti della sua vita
- Posso chiederle a quali progetti futuri sta lavorando e di cosa si occupa per welcometothecastle.it?
Tra i progetti futuri c’è un nuovo romanzo che prende spunto da un altro oggetto di famiglia ritrovato; attualmente sto affrontando le ricerche storiche e la tempistica non sarà breve in quanto non posso avvantaggiarmi degli scritti di mio padre! Mi sto inoltre occupando proprio dello sviluppo di welcometothecastle.it un progetto nato dal mio desiderio di valorizzare il territorio nazionale attraverso la scoperta dei borghi meno conosciuti e la visita a Castelli e Dimore Storiche. Con welcometothecastle.it io e mio marito Lamberto Vallarino Gancia suggeriamo esperienze esclusive di Italian Lifestyle in campagna e città non solo in dimore storiche private, ma anche in e cantine prestigiose dove, accolti dai proprietari, si potrà scoprire la storia delle famiglie e del territorio, gustando le ricette di casa tramandate da secoli, e assaggiando i vini prodotti nelle tenute e conservati nelle cantine, per vivere la storia in modo contemporaneo!