Le Cose Che Non Sai

Le Cose Che Non Sai è un progetto d’amore. La storia di un dolore che da personale diviene universale, avvalendosi della potenza salvifica dell’arte.

Le due fondatrici: Ilaria ed Alessia Messuti ci parlano del loro progetto, di dipinti diventati elementi di design, dandoci – altresì – qualche anticipazione sugli obiettivi futuri.

Potete dirci qualcosa di più sulla genesi del vostro progetto benefico? Quando e come avete deciso di dar vita a ‘Le Cose Che Non Sai’?

Il progetto ‘Le Cose Che Non Sai’ nasce nel luglio 2019, pochi mesi dopo la scomparsa di nostro padre, affetto da malattia di Alzheimer. Era un modo per cercare di raccontare la nostra storia e rendere omaggio alla sua memoria.

Durante il percorso di malattia abbiamo impiegato molte energie nel proteggere il fragile mondo nel quale stavamo vivendo, ma a distanza di mesi abbiamo poi realizzato che per rielaborare quanto era accaduto avevamo bisogno di trovare un modo per parlarne.

Il titolo del progetto ha volutamente un significato duplice. Si tratta certo delle conoscenze che vengono perse a causa della malattia, ma anche delle cose che non potevamo sapere noi, come famiglia, su quanto accade nella vita di chi si trova ad affrontarla.

Di Alzheimer non si parla, eppure è una condizione piuttosto frequente.

Durante la malattia nostro padre si è avvicinato alla pittura nelle ore di arte-terapia e noi figlie, in maniera amatoriale abbiamo disegnato da sempre.

Guardando le tele che nostro padre ci ha lasciato abbiamo capito che non erano state create invano.

Abbiamo deciso di dare una seconda vita a questi dipinti trasformandoli in oggetti di uso quotidiano allo scopo di raccogliere fondi da destinare ad associazioni che si occupino di dare sostegno ai familiari di persone affette da Alzheimer.

Difficile non rimanere ammaliati dai dipinti che avete scelto per i vostri gadget. Ci dite qualcosa in più sugli autori e su quali sono le caratteristiche delle diverse gamme?

Sul nostro sito www.lecosechenonsai.com sono presenti 3 collezioni, ognuna composta da 5 illustrazioni. La collezione Landscapes racchiude i dipinti a tempera di nostro padre, che amava raffigurare paesaggi, dal mare, alla campagna, ai prati in fiore. Ci piace pensare fossero luoghi della sua infanzia, un rifugio sicuro.

Emotional Alphabets è la collezione in cui sono presenti le immagini illustrate in acquerello da Alessia, in cui sono raffigurate emozioni nuove a cui non sai dare un nome. Solidarietà, vicinanza, isolamento, confusione, emotività, una alla volta o tutte insieme.

Between The Lines, la terza collezione, include le illustrazioni digitali di Ilaria, il cui filo conduttore sono le emozioni non espresse, il lato nascosto della propria forza apparente, le fragilità che i caregiver non possono esternare perché investiti di nuove responsabilità.

Abbiamo trasferito queste grafiche su alcuni oggetti di uso quotidiano venduti tramite la piattaforma Redbubble (https://www.redbubble.com/people/lecosechenonsai/shop)

E’ recentemente uscito un nuovo brano di Daniele Celona, dedicato al vostro progetto. Com’è nata la vostra collaborazione?

“Le Cose Che Non Sai” è anche il titolo di una canzone scritta appositamente per nostro padre. Daniele è una persona di famiglia e quando nell’agosto 2019 il nostro progetto era ancora in fase embrionale una sera ci inviò dalla Sardegna, luogo in cui è solito ritirarsi per comporre, questo brano potentissimo, scritto di getto.

E’ un regalo enorme per noi ed è acquistabile tramite la piattaforma Bandcamp.

Possiamo già chiedervi come pensate si evolverà il vostro progetto, in futuro?

Il progetto è partito a novembre 2020 e da subito siamo rimaste travolte dall’affetto, dalle condivisioni, dall’entusiasmo delle persone che vi si sono avvicinate. Un effetto del tutto inaspettato che ci ha lasciate senza fiato.

Al momento stiamo pianificando delle collaborazioni con alcuni artisti che stanno donando spontaneamente delle loro opere illustrate da inserire sugli oggetti in vendita, e di questo siamo estremamente onorate.

L’obiettivo del nostro progetto da sempre è anche quello di portare alla luce i tanti aspetti sommersi di questa malattia e di fornire un primo piccolissimo punto di riferimento e di informazioni per i familiari che si ritrovino ad affrontare la lenta perdita cognitiva da parte di un loro caro. E’ quanto a noi sarebbe servito e invece abbiamo dovuto capire, imparare, raccogliere informazioni strada facendo.

Un giorno speriamo sarà possibile organizzare piccoli eventi dal vivo per incontrare le persone che stanno partecipando al progetto e magari far sì che in futuro, tramite le donazioni e la sensibilizzazione, chi si troverà a confrontarsi con questa malattia si senta meno solo.

Emanuela Borgatta Dunnett