Felice Casorati

Fondazione Magnani-Rocca, fino al 2 luglio

Felice Casorati, Le signorine, 1912, tecnica mista su tela (particolare) 2022 © Archivio Fotografico – Fondazione Musei Civici di Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, acquisto del Comune di Venezia alla Biennale, 1912 © Felice Casorati, by SIAE 2022

La Fondazione Magnani-Rocca ospita una ricca monografica dedicata a Felice Casorati.

Situata a pochi kilometri da Parma, la Fondazione consta di una ricca collezione istituzionale, la quale comprende opere di: Rubens, Fuseli, Van Dyck, Goya, Lippi e Canova solo per citarne alcuni.

Facilmente raggiungibile dal capoluogo, la villa è immersa nel verde ed offre l’occasione di ammirare due mostre di grande interesse. Oltre al già citato Casorati, infatti, è possibile scoprire un Federico Fellini inedito, attraverso un excursus interamente dedicato alla sua onirica arte cinematografica (anch’essa fino al 2 luglio).

Nel 1977 il collezionista d’arte Luigi Magnani decide di onorare la memoria del padre Giuseppe e della madre Eugenia Rocca creando, con il supporto dell’allora Cassa di Risparmio di Parma, una fondazione per lo sviluppo e la promozione di attività culturali legate al mondo dell’arte, della musica e della letteratura.

Nel 1983 Magnani (protagonista di un attento volume monografico, acquistabile in Fondazione) espone la sua collezione di arte contemporanea nelle serre della residenza di Mamiano, ove risiede fino alla morte avvenuta nel 1984. Negli anni seguenti la Fondazione sistema il grande parco e restaura gli edifici della tenuta, aperti al pubblico nel 1990; la villa espone da allora la straordinaria collezione di opere d’arte dall’XI al XX secolo, realizzate da maestri italiani ed europei, mentre le ampie serre sono utilizzate quale sede di mostre temporanee (si evidenzia, in questo senso, la futura mostra autunnale dedicata a Boccioni).

L’esposizione dedicata a Felice Casorati (Novara, 1883 – Torino, 1963) ne rivede l’intero percorso artistico, definendone l’eminenza entro la storia dell’arte del Novecento, ricostruendone l’itinerario d’artista, con oltre ottanta opere provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni private.

Come sottolineato dalla curatela, la musica rappresenta la chiave d’ingresso nelle opere di Felice Casorati, il quale entra idealmente nello spazio, fisico e mentale, di quello che lo stesso Magnani definiva il «mio museo immaginario», ovvero un insieme di opere vedute e amate, e di altre acquisite e possedute: opere che «abitano la mia mente come la mia casa», «tutte oggetto di uguale amore e degne della più devota contemplazione».

La musica quindi domina la struttura della mostra, richiamando la sensibilità musicale che ha contraddistinto la biografia, la cultura e la pittura di Casorati, melomane per tutto il corso della sua vita. Il tema serve a indagare la natura stessa dell’arte casoratiana, nonché la sua attitudine alla costruzione di una teatralità alimentata dall’invenzione. Significativo, in questo senso, il dipinto Beethoven, appartenente alla Collezione Vaf-Stiftung e conservato al Mart di Rovereto, presentato per la prima volta alla Biennale veneziana del 1928, rinvia alla predilezione di Magnani stesso per il grande compositore tedesco.

Il percorso documenta ogni stagione del percorso artistico di Casorati, aprendo con il dipinto: Ritratto della sorella Elvira (VII Biennale di Venezia nel 1907), Le ereditiere (IX Biennale nel 1910); passando per Le signorine, del 1912, opera cruciale che esprime una svolta nella sua pittura, per la tavolozza chiara e luminosa, per lo studio delle figure e del nudino centrale.

L’ordinamento cronologico consente a visitatori e visitatrici di cogliere il gioco degli spazi, i densi silenzi, l’avanguardia cromatica e la magia che le opere di Casorati non hanno mai cessato di suscitare.

La mostra è organizzata dalla Fondazione Magnani-Rocca in collaborazione con il Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.

Il catalogo Edito da Dario Cimorelli Editore, presenta saggi di Giorgina Bertolino, Filippo Bosco, Mauro Carrera, Daniela Ferrari, Stefano Roffi, oltre alla riproduzione a colori di tutte le opere esposte.