‘La Signora in Abito Viola’ di Mikhail Vrubel

Lady in a Violet Dress – Pic EBD

E’ un caso che Pablo Picasso abbia indicato Mikhail Vrubel come padre della pittura moderna, nonché pioniere del cubismo?

Chi ha famigliarità con la letteratura russa, sa che le sue illustrazioni per il ‘Demone’ di Lermontov sono da considerarsi come un vero e proprio spartiacque nel modo di intendere le arti figurative. Il demone raffigurato da Vrubel è intimamente legato al suo vissuto, ma parla alle nostre paure più recondite.

Lo sguardo vitreo che da secoli penetra chi si trova al suo cospetto, pare abbia influenzato anche l’Angelo di Leonardo Bistolfi (mirabile scultura, parzialmente visibile al Cimitero Monumentale di Torino).

Vrubel fa sue tecniche del passato (come l’uso dei mosaici) ed immaginari recenti, attingendo dall’art nouveau nell’utilizzare una flora sensuale, fermamente legata ai protagonisti dei dipinti.

Tuttavia, le immagini rimangono scomposte sotto la sua pennellata. La perdita delle facoltà cognitive che lo attanaglia negli ultimi anni di vita, ci consegna tele di struggente lirismo.

Ne è un esempio il ritratto della moglie: ‘La Signora in Abito Viola’ (1901), dove utilizza sfumature azzurro-violacee e tocchi cubisti che tanto divennero cari a Pablo Picasso, da lì a qualche anno. Il pittore spagnolo, infatti, comprese la grandezza intrinseca dell’opera del pittore russo: il continuo gioco di sguardi fra la sua pennellata e le tenebre nascoste in ognuno di noi.


Is it by chance that Pablo Picasso named Mikhail Vrubel as the father of modern painting and pioneer of Cubism?

Anyone familiar with Russian literature knows that his illustrations for Lermontov’s ‘Demon’ are a watershed in the understanding of the figurative arts. The demon depicted by Vrubel is intimately linked to his own experience, but speaks to our innermost fears.

The glassy gaze that for centuries has penetrated those who find themselves in its presence also seems to have influenced Leonardo Bistolfi’s Angel (an admirable sculpture, partially visible in Turin’s Monumental Cemetery).

Vrubel makes use of techniques from the past (such as mosaics) and recent imagery, drawing on art nouveau in using sensual flora, firmly linked to the protagonists of the paintings.

However, the images remain decomposed under his brushstrokes. The loss of cognitive faculties that gripped him in the last years of his life gives us canvases of poignant lyricism.

One example is the portrait of his wife: ‘Lady in a Violet Dress’ (1901), where he uses blue-violet hues and cubist touches that became so dear to Pablo Picasso a few years later. The Spanish painter, in fact, understood the intrinsic greatness of the Russian painter’s work: the continuous interplay between his brushstrokes and the darkness hidden in each of us.


Emanuela Borgatta Dunnett