Vedere la Musica – L’arte dal Simbolismo alle Avanguardie

Rovigo, Palazzo Roverella

Fino al 4 luglio 2021Until 4th July 2021

Vedere l’invisibile e delineare un percorso omogeneo dei rapporti che, da sempre, intercorrono tra la musica e le arti visive. Questo si prefigge la straordinaria mostra ‘Vedere la Musica’ a Palazzo Roverella di Rovigo.

Concentrandosi sull’arte che parte dal Simbolismo e raggiunge le Avanguardie, il curatore Paolo Bolpagni sottolinea l’importanza di un leader carismatico, quale Richard Wagner. Un compositore affascinante che seppe toccare corde estremamente sensibili quali: i miti, le leggende, il Graal, senza disdegnare connotazioni esoteriche.

Un percorso che parte da: ‘L’Evocazione creatrice della musica’ di Segantini e tocca sublimi momenti di astrattismo lirico con Kandinskij (il quale si libera dal concetto di rappresentazione e si serve della musica per esprime concetti mai esplorati), Klee e Kupka. Il ‘wagnerismo’, quindi, come punto di partenza per un sodalizio destinato a diramazioni diverse durante le avanguardie storiche.

In un periodo successivo, tra Cubismo e Purismo, gli strumenti musicali entrano nell’opera, quasi a volerne tradurre la vibrazione e l’immortalità, si pensi alle opere di Picasso e Le Corbusier (quest’ultimo in mostra alla Pinacoteca Agnelli di Torino).

La musica fu, altresì, elemento fondamentale della Vienna a cavallo tra i Secoli. Si pensi alle tele di Klimt, Moser e Kokoschka e ad un’opera-museo su tutte: ‘Il Fregio di Beethoven’ al Palazzo della Secessione.

La musica, infine, come chiave di lettura fondamentale del Futurismo e dell’inno perenne a boati, ronzii ed alla velocità della macchia (pensiamo, anche, all’ultimo dipinto di Boccioni dedicato al Maestro Busoni).

La mostra di Rovigo ci permette di compiere un viaggio in territori nuovi, dove pittura, grafica e scultura dialogano in una esibizione spettacolo che è già diventata un punto di riferimento per la sua unicità.


Seeing the invisible and outlining a homogeneous path of the relationships that have always existed between music and the visual arts. This is the aim of the extraordinary exhibition at Palazzo Roverella in Rovigo.

Focusing on art that starts from Symbolism and reaches the Avant-garde, curator Paolo Bolpagni underlines the importance of a charismatic leader such as Richard Wagner. A fascinating composer who was able to touch extremely sensitive chords such as: myths, legends, the Grail, without disdaining esoteric connotations.

An itinerary that starts from: Segantini’s ‘ L’Evocazione creatrice della musica’ and touches sublime moments of lyrical abstractionism with Kandinskij (who freed himself from the concept of representation and used music to express unexplored concepts), Klee and Kupka. Wagnerism’, therefore, as the starting point for a fellowship destined to have different branches during the historical avant-gardes.

In a later period, between Cubism and Purism, musical instruments entered the work, almost as if to translate its vibration and immortality, as in the works of Picasso and Le Corbusier (the latter on show at the Pinacoteca Agnelli in Turin).

Music was also a fundamental element of Vienna at the turn of the century. Think of the canvases by Klimt, Moser and Kokoschka, and one museum work above all: ‘The Beethoven Frieze’ at the Secession Palace.

Lastly, music is a fundamental key to understanding Futurism and the perennial hymn to roars, buzzes and the speed of the stain (think also of Boccioni’s last painting dedicated to Maestro Busoni).

The Rovigo exhibition allows us to take a journey into new territories, where painting, graphics and sculpture dialogue in a show that has already become a reference point for its uniqueness.

Emanuela Borgatta Dunnett

Ritratto of the maestro Ferruccio Busoni – 1916 by Boccioni, Umberto (1882-1916); Galleria Nazionale d\’Arte Moderna e Contemporanea, Rome, Lazio, Italy; © Giancarlo Costa; Italian, out of copyright. Studio ESSECI