Il Carteggio Pozzi-Rilke 1924-1925

A cura di Giorgio Anelli

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Catherine Pozzi e Rainer Maria Rilke, messi in contatto da Paul Valéry, intrecciarono tra il 1924 e il 1925 una corrispondenza folgorante, rara, necessaria. Ventitré lettere, mai tradotte prima in italiano, che Giorgio Anelli restituisce con cura poetica, affiancandole alle liriche della stessa Pozzi. Una piccola, splendida costellazione di voci che si cercano al limite dell’amore e della fine, di cui discorriamo con il curatore.

Il carteggio Pozzi – Rilke si distingue per una straordinaria cura poetica. Qual è stata la genesi della scelta delle missive proposte?

Il carteggio Pozzi-Rilke è il carteggio tra due poeti. Proprio per questo è straordinario. Senza la poesia, qualsiasi cosa venga scritta o realizzata nel mondo, avrebbe una caratura minore.

Ho deciso di tradurlo per la prima volta in Italia, dapprima con Ladolfi editore, ed ora riproposto con Transeuropa (con l’aggiunta delle poesie di Catherine Pozzi, sempre da me tradotte), poiché si trattava appunto di una perla dimenticata nell’oblio dell’editoria nazionale. Ed ho scelto di tradurlo perché si tratta di un manipolo di lettere, soltanto ventitré; perciò di un valore ancora maggiore, oserei dire inestimabile.

Un rapporto sussurrato quello di Rainer Maria Rilke e Catherine Pozzi, quasi vegliato dalla presenza costante di Paul Valéry. È stato difficile restituire la voce di entrambi, in traduzione?

Fu grazie a Paul Valéry che nacque il carteggio. Egli fece il nome di Catherine Pozzi al poeta delle mille solitudini. Gliene parlò come se fosse sua amica, senza svelare la loro relazione. E fu proprio grazie a questo amore nascosto, a questo segreto mai svelato, che Rilke venne influenzato nella stesura definitiva delle Elegie Duinesi e dei Sonetti a Orfeo. Non è meraviglioso?

Valéry pregò Rilke di scriverle, in quanto la poetessa francese conosceva molto bene l’inglese e il tedesco: lingue fondamentali per comprendere e apprezzare le traduzioni e le opere di Rilke.

Per me non è stato difficile restituire la voce a questi due amati poeti, quanto piuttosto immedesimarmi nei loro desideri, sogni, talenti.

Il carteggio è accompagnato da una serie di intense poesie di Pozzi. Quali sfide hanno evidenziato i suoi versi, nel momento della resa in lingua italiana?

Dico spesso che io non traduco per tradire, ma per donare. Per donare qualcosa di bello al lettore di oggi e a quello di domani.

I versi della Pozzi sono orfici e esoterici al tempo stesso. Ed è questo ciò che mi ha affascinato maggiormente.

Immaginando un lettore alla scoperta di Pozzi, attraverso questa silloge. Cosa immagina potrebbe/dovrebbe trarre dalla sua poetica?

Un lettore che legga le poesie di Catherine Pozzi, o il carteggio insieme a Rainer Maria Rilke, ne gioverebbe godendo della sua tenacia e del suo osare in amore come in letteratura. Spesso vita e poesia collimano verso quell’unico cuore che è il tamburo battente, il quale ci permette di essere ciò che siamo e di osare sempre. Non esiste poetica migliore.

Emanuela Borgatta Dunnett