Intervista a MICHELANGELO BIOLATTI e BIAGIO DI NIQUILO

Cianotipia Gipsoteca Calandra
Sul finire del 2024, Savigliano è stata il fulcro di un’interessante ed originale mostra dedicata al proprio patrimonio artistico: GESSI, PROFUMI E ROTAIE.
Protagoniste, centocinquanta immagini, realizzate con la tecnica della cianotipia*, che hanno dato vita alle più importanti realtà museali saviglianesi (la Gipsoteca DAVIDE CALANDRA, il MUSEO FERROVIARIO ed il MUSES (Accademia Europea delle essenze) e che hanno richiesto oltre un anno di lavoro da parte degli autori MICHELANGELO BIOLATTI e BIAGIO DI NIQUILO, con i quali discorriamo in occasione della recente uscita del catalogo dedicato (Info: Comune di Savigliano, Ufficio Cultura).
Parto col chiedervi com’è nata la vostra collaborazione in virtù di mostra e catalogo.
La nostra collaborazione nasce innanzitutto dalla reciproca conoscenza in ambito accademico in qualità di docenti in due discipline diverse e quindi con competenze differenti, Biagio in ambito fotografico e Michelangelo nel campo dell’incisione ed entrambi nella sperimentazione di alcune antiche tecniche di stampa.
Nello specifico abbiamo voluto misurarci in una sfida tra due periodi storici cercando di coniugare l’antica tecnica della cianotipia (1842) con la più recente tecnologia della fotografia digitale.
Inizialmente doveva essere una mostra di still life per Biagio e di cianotipia botanica per Michelangelo.
Perché l’idea di focalizzare l’attenzione sulle realtà museali saviglianesi?
L’idea di lavorare, in primis, sulla gipsoteca Calandra ha tenuto in considerazione la coincidenza di due importanti anniversari, il cinquantesimo anno dalla fondazione e il ventesimo anno dalla ristrutturazione dell’attuale gipsoteca. Poi per problemi di spazio e grazie alla collaborazione con l’Assessorato alla cultura nella persona di Roberto Giorsino e Laura Mellano abbiamo avuto la disponibilità del sontuoso palazzo Muratori-Cravetta. A questo punto avendo a disposizione un ambiente espositivo così vasto abbiamo pensato di effettuare quello che è diventato un viaggio in cianotipia tra le eccellenze saviglianesi, oltre alla gipsoteca, il MUSES e il museo ferroviario.
L’intento comune insieme all’Assessorato è stato quello di valorizzare con un lavoro di ricerca mediante una nuova visione, non convenzionale e inedita, un patrimonio artistico che Savigliano può vantare ma che spesso viene trascurato e sottovalutato.
In che modo la cianotipia si è rivelata particolarmente adatta ad esaltare il patrimonio artistico della cittadina?
L’impiego della cianotipia, oggetto della nostra ricerca e sperimentazione è stato il nostro punto di partenza che ci ha permesso di proporre una serie di immagini diverse da ciò che appare all’eventuale visitatore lungi dall’essere una semplice catalogazione.
Nello sviluppo della nostra ricerca, rappresentazione e interpretazione, abbiamo avuto approcci diversi, Biagio con una precisa scelta compositiva fotografica e Michelangelo con una visione più pittorica.
Posso chiedervi se state lavorando a progetti futuri?
Per quanto riguarda nuovi progetti, ci stiamo confrontando su diverse idee sia come soggetto che come tecniche alternative, ma al momento nulla di definito.
Rimane sottinteso la possibilità di attingere ed estrapolare informazioni dalle varie presentazioni del volume.
Nel ringraziarla per il suo particolare interesse nei confronti della nostra ricerca artistica restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti magari personalmente di fronte ad un caffè.
* Antica tecnica di stampa fotografica che produce immagini caratterizzate dal tipico colore blu di Prussia (kyanos in greco identifica i colori scuri ed in particolare le sfumature del blu) e risalente al 1842.
Emanuela Borgatta Dunnett