
A pochi passi dalla Gipsoteca Calandra di Savigliano (una delle più importanti collezioni dedicate ad un singolo scultore, in Italia), sorge un piccolo museo-gioiello intitolato alla figura di Madre Giuseppina Bonino.
Nata a Savigliano nel 1843 e morta a Savona nel 1906, fu la fondatrice della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Savigliano. Proprio all’interno delle sale della Congregazione, che oggi ospitano una delle Scuole per l’Infanzia più frequentate del paese, sono state allestite due stanze che accolgono gli oggetti appartenuti alla Beata ed alla sua famiglia d’origine.

Il percorso di visita (prenotabile telefonicamente) inizia da un video introduttivo che accompagna il visitatore alla scoperta di una vita straordinaria. Un tuffo nell’Ottocento, fra oggetti di pregio, una piccola biblioteca personale, abiti e reliquie.
Figlia unica di una famiglia agiata (ancora visibili in esposizione alcuni oggetti appartenuti al padre medico), dopo l’infanzia a Savigliano, si trasferisce a Torino, dove non solo prosegue gli studi, ma esprime la necessità di essere seguita da un sacerdote, attraverso il quale emette il voto temporaneo di castità.

Tornata nel cuneese, nel 1869, si prende cura del padre infermo, sempre coltivando il proprio percorso spirituale. Percorso che incontra l’apice nel 1876 quando, dopo essersi sottoposta ad un difficile intervento alla colonna vertebrale senza anestetici, guarisce perfettamente ed attribuisce il successo dell’operazione alla Madonna, recandosi a Lourdes per renderle omaggio.
L’allestimento del museo a lei votato (il cui percorso espositivo pare dialogare con il Museo torinese dedicato a Giulia di Barolo) evidenzia lo stretto legame con i genitori, partendo dai loro ritratti, volendo sottolineare l’importanza fondamentale attribuita dalla Beata alla famiglia da lei considerata, per l’appunto, sacra.
Madre Giuseppina Bonino inizia il proprio percorso nella fede, con due brevi esperienze claustrali, per poi divenire Superiora delle Suore della Sacra Famiglia, a 38 anni, nel 1881. Incarnando i valori della vita di Nazaret, opera efficacemente nel dedicarsi assiduamente ai bisognosi, con un occhio di riguardo rivolto ai giovani.

Il percorso a tappe, all’interno della Sacra Famiglia, prosegue all’interno della mirabile Cappella da lei voluta, con una volta paradisiaca, d’incanto. Da ammirare, altresì, il trittico d’altare ad opera di Andrea Marchisio (Torino, 1850 – 1927), pittore proveniente dall’Accademia Albertina; oggi – prettamente – presente in collezioni private ed indirizzato verso soggetti religiosi, storici e letterari (con uno zelo particolare rivolto ai personaggi manzoniani). Sul finire dell’Ottocento, divenuto cattedratico in Accademia, si dedica alle vetrate di svariate Chiese ed all’attività di frescante.
Il tratto tardo romantico e preraffaellita del pittore, ben si adatta alle suggestioni di fine visita ed al momento di raccoglimento al cospetto delle spoglie di Madre Giuseppina.
*Si ringrazia la Congregazione e Suor Maria Carla Racca per la squisita ospitalità.
Emanuela Borgatta Dunnett
Info:
Congregazione della Sacra Famiglia di Savigliano
Via San Pietro, 9 – 12038 Savigliano (Cn) – Telefono: 0172.712388